COME NASCE UNA PERLA IN NATURA
Le perle utilizzate come gioiello possono essere naturali, queste iniziano a formarsi quando un corpo estraneo (un parassita, un granello di sabbia, ecc.) entra in contatto con il mantello soffice di un’ostrica, e ne rimane imprigionato, questo provoca irritazione al mollusco che per curare il sintomo, inizia a secernere una sostanza liquida, questa solidificandosi si trasforma in madreperla, calcificandosi intorno al corpo estraneo, strato dopo strato, in pochi anni (da 1 a 5) si formerà la perla.
La sua iridescenza è dovuta alla presenza di aragonite, minerale costituito da carbonato di calcio.
LE PERLE COLTIVATE
Anche le perle coltivate vengono formate naturalmente dalle ostriche, l’unica differenza è che l’oggetto estraneo viene introdotto chirurgicamente nell’ostrica dai perlicultori, per dare inizio al processo.
La raccolta delle perle generalmente si effettua nei mesi invernali, quando i molluschi sono in letargo.
Le ostriche vengono prelevate dagli ormeggi nelle zone di coltura e trasferite nelle aziende, anche le operazioni di estrazione delle perle vengono fatte dai tecnici specializzati, tramite micro incisioni.
Le ostriche sopravvissute alla rimozione della perla, possono essere sottoposte a nuovi innesti per la coltivazione di perle tonde o mabè, queste vengono fatte crescere sul guscio interno della conchiglia e non nella polpa del mollusco, si tratta di mezze perle.
In alternativa vengono mantenute in vita a scopo riproduttivo., in alcuni casi l’animale potrà essere riutilizzato.
La principale differenza tra le perle Akoya, coltivate in acqua salata e le perle di acqua dolce, è dovuta ai diversi metodi di coltura, che danno origine ad una differenza strutturale, di forma e di conseguenza anche di qualità, proprio per questo il valore commerciale delle Akoya è nettamente superiore.
Un altro tipo di perle molto diffuse sono le Keshi, queste perle vengono prodotte accidentalmente durante il processo di coltura, infatti si formano quando un’ostrica rigetta ed espelle il nucleo innestato, oppure quando si rompe il mantello dov’è stato impiantato il frammento estraneo, questo causa la formazione di diversi sacchi perliferi senza nucleo, la secrezione non segue una forma sferica ma gli strati di si depositano in maniera casuale, dando origine a frammenti stratificati di madreperla pura, dalla caratteristica luminosità e dalla forma irregolare.
Questo tipo di perle sono considerate artificiali, perché non capita di trovarle nei processi naturali ma solo durante imprevisti di coltivazione.
METODI DI COLTURA:
Le perle di acqua dolce vengono innestate con un frammento di guscio di altre ostriche o con granelli di sabbia, l’incisione viene fatta nella parte carnosa del corpo del mollusco, le perle che si ricavano sono composte al 100% da madreperla che il mollusco secerne, attorno al corpo estraneo, questo rimane intrappolato nel nucleo della perla e verrà espulso durante la lavorazione di foratura, se verrà infilata in collane e bracciali oppure taglio trasversale se verrà montata su una base piatta.
Per la produzione di perle Akoya il corpo estraneo viene inserito nella Gonade (organo sessuale) e l’innesto non viene eliminato dalla perla finale, infatti se si osserva con attenzione una perla Akoya in piena luce o ai raggi x, si può scorgere il nucleo, al contrario in quella di acqua dolce si vede solo la madreperla.
Si può effettivamente verificare meglio questo osservando la perla ai raggi X. Al termine del raccolto non si ha ancora un resoconto dettagliato sull’effettiva produzione finale, bisognerà prima sottoporre le perle ai processi di lavorazione.
Innanzitutto verranno lavate accuratamente per rimuovere scorie organiche lasciate dal mollusco. In seguito una parte di esse sarà sottoposta ad una delicata politura per evidenziarne la naturale lucentezza.
Alla fine le perle vengono selezionate visivamente da un esperto che ne determina la rarità e il pregio, rispettando le seguenti caratteristiche:
- QUALITA’ o PUREZZA: viene presa in considerazione la superficie della perla, si controlla l’eventuale presenza d’imperfezioni: screpolature, macchie, depositi, righe, escrescenze. Più la perla è pulita, più è pregiata.
- LUCENTEZZA: Una perla di qualità dovrebbe essere brillante, non opaca. La lucentezza è data dalla maggiore sovrapposizione di strati di conchiolina sul nucleo innestato, la superficie della perla dev’essere in grado di riflettere le immagini.
Lo spessore maggiore determina anche gli anni di vita della perla, infatti queste vengono usurate dal tempo, spellandosi gradualmente la perla riduce il suo volume. Una perla più grossa durerà di più. - COLORE: I possibili colori di base sono una decina e vanno dal bianco al rosato al nero, la preferenza del colore è puramente soggettiva.
- DIMENSIONE: il diametro delle perle può variare da un millimetro fino a 20 millimetri, le più grandi crescono nei mari del Sud. A parità degli altri elementi, più grande è la perla e maggiore è il suo pregio.
- FORMA: non è possibile stabilire la forma della perla nemmeno se coltivata , perché è la natura che ne determina la forma, è rarissimo trovare un esemplare perfettamente sferico, per questo più la forma è perfetta più la perla è pregiata e costosa.
COME CONSERVARE LE PERLE
Le perle sono più fragili rispetto alle pietre ed ai metalli preziosi. E’ necessario dedicare delle cure particolari per preservarne la lucentezza nel tempo.
Dopo l’utilizzo è bene pulirle con un panno morbido inumidito, per asportare i residui del trucco, secrezioni acide del corpo ecc.
Depositarle sempre in una scatola per proteggerle dagli altri gioielli che potrebbero graffiarle, preferibilmente avvolte da un panno morbido.
Se collane o bracciali vengono utilizzati spesso è buona abitudine sostituire il filo ogni anno, per evitare che si possa rompere, danneggiando o facendo perdere alcune perle, assicurarsi che tra una perla e l’altra venga fatto un nodo, in questo modo in caso di rottura del filo non perderemo tutte le perle, inoltre il nodo evita che le perle sfreghino tra loro.